depressione post partum 16 Apr 2021

Depressione / Famiglia

Depressione post partum: cos’è e come distinguerla

La depressione post partum (DPP), anche conosciuta come depressione puerperale, è un problema che colpisce una buona percentuale di neomamme (secondi le ultime statistiche dal 7 al 13% in Italia) ed esordisce tra la sesta e la tredicesima settimana successiva alla nascita del neonato.
Questo tipo di disfunzione può avere in ogni persona forme e intensità diverse, con conseguenze pratiche nella vita di ogni giorno.

Quali sono i sintomi della depressione post partum?

I sintomi più comuni della DPP sono: sensazione di tristezza non imputabile a motivi precisi, irritazione, crolli emotivi. Inoltre, i soggetti affetti avvertono il costante timore di non essere all’altezza delle responsabilità e degli impegni attesi.
Altresì, un sentimento ricorrente della DPP, è un inspiegabile senso di colpa misto a vergogna. Questo perché c’è l’errata percezione (esterna quanto interna) che una neomamma debba essere sempre felice. É qui che, in contrasto con alcuni disagi e sentimenti interni, che alcune donne si sentono colpevoli di qualcosa e, di conseguenza, di essere delle madri snaturate. Dimenticando che spesso occorre soltanto tempo – e il giusto supporto – per sentirsi adeguate alla maternità.

Depressione post partum: perché non bisogna sottovalutare il problema

La depressione post partum interferisce con la possibilità di instaurare un rapporto pieno con il proprio bambino. Secondo uno studio, infatti, il 67% delle madri depresse dicono di aver difficoltà ad interagire e ad attaccarsi al proprio pargolo. Ciò può avere ricadute di lungo termine importanti sullo sviluppo sociale ed emotivo del bambino.

Cos’è la baby blues e in cosa differisce dalla DPP:

La DPP va distinta anche da una reazione piuttosto comune, denominata “baby blues” (“blues” significa malinconia), caratterizzata da una indefinibile sensazione di malinconia, tristezza, irritabilità e inquietudine, che raggiunge il picco 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire nel giro di pochi giorni, generalmente entro i primi 10-15 giorni dal parto. La sua insorgenza è da attribuire a fattori biologici: ovvero al drastico sconvolgimento ormonale conseguente al parto (crollo degli estrogeni e del progesterone) e alla spossatezza generale fisiologica dopo un travaglio. Si riscontra in circa il 70% delle madri.

Nei nostri percorsi cerchiamo di fotografare entrambi i problemi e di porre RIMEDI pratici per fronteggiarli al meglio. Ti invito a conoscere di più sul tipo di percorso che propongo visitando la homepage.

crisi coppia nascita figlio 16 Apr 2021

Terapia di coppia

Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio: come affrontarla

Come affrontare la crisi di coppia dopo nascita di un figlio? In questo articolo proviamo a rispondere ai dubbi e ai timori che affliggono i neogenitori.

La nascita di un figlio trasforma la coppia coniugale in coppia genitoriale modificando molti equilibri.
L’arrivo di un bambino, infatti, segna un nuovo punto di inizio e una rottura delle abitudini di vita precedenti che portano a un cambiamento degli equilibri preesistenti in grado di causare anche disfunzioni importanti nella relazione. Anche in quelle dove prima tutto funzionava perfettamente.

Perché con un figlio la coppia può andare in crisi?

Questo perché in una relazione diadica si inserisce una terza creatura che è totalmente dipendente dalle figure genitoriali. Nessun bambino, infatti, può sopravvivere senza le amorevoli cure e attenzioni dei propri genitori. Una condizione che diventa di mutua dipendenza psicologica, soprattutto nella madre, per cui il figlio ha una priorità assoluta rispetto alla quotidianità pregressa.

crisi coppia nascita figlio
problemi di coppia dopo nascita di un figlio

Quali sono i cambiamenti più comuni?

  • Scontri su come accudirlo: le convinzioni e le opinioni su cosa è meglio fare o non fare con il bambino possono portare a discussioni che spesso innescano forti scontri o incolmabili divergenze, soprattutto quando uno dei genitori o entrambi nutrono un desiderio di rivalsa personale sul figlio. Questo vale in entrambe le accezioni, ad esempio sul non volersi comportare come si comportava con noi nostro padre o nostra madre, su cosa spingerlo a fare e cosa no, e così via.
  • Cambiamento nei ruoli: da compagna/moglie e compagno/marito si diventa madre e padre, un cambiamento radicale e che vale per la vita.
    Dato che non esiste un manuale universale per diventare buoni genitori, spesso possono nascere delle divergenze fra la coppia, soprattutto quando uno prevale sull’altro per questioni di carattere o per il tempo con cui sta a contatto con il figlio. Ciò può innescare anche sentimenti di gelosia nel partner perché d’un tratto, tutte le attenzioni sono rivolte al bambino.
  • Cambiamento nella sfera sessuale: nel cambiamento naturale dei ruoli ci si dimentica di restare uomini e donne, non solo genitori. Potrebbe sparire, dunque, il rapporto coniugale. Generalmente il desiderio e la complicità sono due dei collanti che tengono unite le coppie. Quando avviene un fisiologico calo del desiderio, se non gestito al meglio, può far sorgere muri che possono diventare insormontabili.

Come superare la crisi di coppia dopo la nascita di un figlio?

Dunque, è possibile superare la crisi di coppia dopo la nascita di un figlio?
Assolutamente. É possibile attraverso un percorso di consulenza non tanto volto a ripristinare l’equilibrio precedente – abbiamo accennato che è un nuovo punto di inizio da cui non si torna indietro – ma trovarne uno nuovo ancora più appagante e sereno. Costruire un nuovo ponte per ricongiungersi in tutti i sensi con il partner. Per essere non solo buoni genitori, ma mantenendosi buoni mariti e mogli.

Eventi

PERCORSO SENSORIALE

Il percorso sensoriale è un mezzo attraverso il quale il bambino apprende le diversità degli elementi naturali con i sensi. Già dai primissimi anni i bambini hanno bisogno di esplorare il mondo circostante attivando cosi tutti e cinque i sensi. Il percorso sensoriale quindi è un mezzo attraverso il quale i sensi vengono sviluppati e diventa per i bambini un esperienza unica.

Senza categoria

Resilienza,strategie per aumentarla

La resilienza è un aspetto fondamentale della nostra personalità. E’ la facoltà fondamentale di resistere agli urti della vita, di far fronte alle difficoltà che incontriamo riuscendo ad uscirne sempre più forti. Le difficoltà, quindi non sono qualcosa da evitare o temere ma  qualcosa che accade nella nostra vita che ci offre una fondamentale opportunità evolutiva. Inoltre in quest’ottica la felicità può essere intesa come il frutto di uno sforzo consapevole attuato per crescere, il risultato di un processo di crescita di cui le difficoltà e l’associata sofferenza sono componenti fondamentali. Quindi un elemento importante per sviluppare resilienza è quello di modificare la nostra concezione delle difficoltà.Un primo passo importante è riuscire a percepire anche difficoltà o fallimenti come punti di partenza e non come conclusioni infelici di un percorso andato male.Ogni volta che decidiamo di portare avanti qualcosa nella nostra vita, sia in campo affettivo o professionale, relazionale o spirituale, ci troviamo di fronte a delle difficoltà, è fondamentale persistere nell’ intento, se riusciamo però a persistere allora la resilienza cresce.

Eventi

Primo soccorso pediatrico

Il corso di primo soccorso pediatrico nasce dalla consapevolezza che spesso non si abbia una formazione tale da poter far fronte a piccoli o gravi incidenti che possono accadere.

    Verranno organizzati periodicamente dei corsi di primo soccorso .

Eventi

Primo soccorso pediatrico “10 luglio 2018”

La necessità di frequentare un corso di PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO (Disostruzione, PBLS,…)nasce dalla consapevolezza che genitori,nonni, educatori ,spesso non abbiano una formazione tale da poter far fronte a piccoli o gravi incidenti che possono accadere ai bambini.Il che è assurdo se pensiamo che proprio i genitori e le figure che trascorrono più tempo con i bambini(nonni,educatori)sono fondamentali nei primi attimi in quanto 1° anello della catena del soccorso.Da qui la necessità,di creare la CULTURA DEL PRIMO SOCCORSO.

Senza categoria

corso Pre-Parto

Giovedì 14 giugno si è tenuto l’incontro dedicato agli esercizi con la fiball insieme  all’ostetrica Barone Valentina. La palla per il parto fu creata negli anni 60′ come giocattolo per bambini.Solo negli anni 80′ venne utilizzata dalle ostetriche nei reparti di maternità tedeschi come metodo per correggere la posizione del feto.Oggi ci sono vantaggi nel fare ginnastica pre parto con la palla.Attualmente la ginnastica pre parto con la palla è un elemento molto presente nella maggior parte dei reparti di maternità.E’ possibile trovare molti articoli scientifici che parlano degli effetti positivi sul parto:per esempio,l’utilizzo della palla per il parto modifica la percezione del dolore della donna in dolce attesa durante le contrazioni, allo stesso modo,si evince la soddisfazione della gestante sul processo del parto,sulla durata dello stesso e sul canale che ha finalizzato il parto.

Eventi

Corso post-parto

Lunedì 11 giugno si terrà uno dei diversi incontri del Corso Post-Parto dedicato al massaggio infantile insieme all’ostetrica Valentina Barone ,accompagnato da un momento di confronto tra le madri.Verranno trattati argomenti come i diversi modi si affrontare i cambiamenti che la maternità comporta,cosi da poter fornire un supporto e un sostegno reciproco attraverso l’ascolto e l’attivazione di risorse,inoltre verrà puntata l’attenzione sulla relazione madre-bambino.

17 Mag 2018

Eventi

Corso post-parto

Oggi si è tenuto uno dei diversi incontri insieme all’ostetrica (Valentina Barone) del Corso Post-parto(fascia d’ età 12-18 mesi)Un momento di confronto per le madri, dove sono stati trattati argomenti come Relazione madre-bambino, riconoscimento e differenziazione tra l’ essere donna e l’ essere madre , attraverso le esperienze delle partecipanti.Con strumenti che aiutano il bambino a sviluppare i sensi in modo armonioso e giocoso.

19 Apr 2018

Famiglia

Emancipazione della donna : cambiamento del ruolo materno

«Nella maternità affondano profondamente le radici tanto della schiavitù
quanto della liberazione del sesso femminile».
Helene Stöcker, 1912

Il termine di emancipazione (dal latino: affrancamento dalla schiavitù) suggerisce l’idea che le donne si trovassero prima in una situazione di schiavitù e spesso infatti il termine viene usato per descrivere la condizione della donna nel passato. In relatà lo schiavo non ha diritti, può essere utilizzato in qualunque modo il padrone ritiene opportuno, può essere comprato e venduto. Le leggi e gli usi le danno sempre diritti e ruoli precisi, non può essere venduta o comprata, non le può essere imposto di prostituirsi con altri, riceve rispetto soprattutto in quanto madre. Lo status di schiave era distinto da quello di moglie.    Il modo in cui il ruolo materno cambia ha a che fare  con l’organizzazione , la cultura familiare ,dipende da fattori esterni, legati essenzialmente alla dimensione storica e sociale in cui la donna è collocata, ed interni, relativi alle trasformazioni della famiglia e del ruolo della madre al suo interno.

Leggi “Emancipazione della donna : cambiamento del ruolo materno”

  • 1
  • 2